Alti e bassi, bassi e alti

21 gennaio 2017

 

Senza nemmeno rendermene conto, è quasi fine gennaio. Quattro mesi che sembrano un’eternità. Quattro mesi che stanno facendo rimettere in discussione tantissimi aspetti della mia vita. Mesi che mi stanno aprendo gli occhi – ancora una volta – ad un nuovo mondo. Manca un mese a quello che sarebbe dovuto essere il mio rientro, e credo siano necessarie alcune considerazioni.

 

La scelta giusta

Davvero esiste una scelta giusta e una sbagliata? Non credo. Sarebbe stato ugualmente giusto tornare a Siena – se fosse stato quello che mi sentivo di fare. Comunque, rimango felice della mia decisione. Magari deciderò di tornare in Italia non appena laureata (si, sono ancora iscritta all’università), magari invece rimarrò per anni, non ne ho la più pallida idea. Ma di certo sento che mi sta facendo bene che sto crescendo. Ho aperto per la prima volta un conto in banca straniero – per esempio. Dovrò iniziare a pagarmi un’assicurazione sanitaria – per esempio. E non oso nemmeno immaginare il giorno che dovrò fare una qualche dichiarazione dei redditi da sola, senza l’aiuto di mamma. Sto realizzando che, per quanto tanti possano essere i chilometri che ti separano da casa, finché resti in Italia è comunque tutto più semplice. E a certe cose non ci pensi proprio. Ancora più di prima, sto imparando ad essere autonoma ed indipendente.

 

Non vuol dire che sia tutto semplice

Parlare tanto inglese, imparare cose nuove, lavorare, studiare, avere una vita sociale. Tutto tanto bello. Ma no, non è affatto semplice. E in tre mesi ho già avuto anche bassi, non solo alti. Per come sono fatta io, durano solitamente poco. E ne valgono assolutamente la pena, per tutte le soddisfazioni che li accompagnano.

Come la soddisfazione che ho provato ieri quando – dopo tutti i miei bassi che ho avuto al lavoro, dopo tutte le energie spese a cercare di cambiare ogni giorno per adattarmi al team e vivere meglio le mie giornate – mi sono resa conto che era già venerdì e che la quinta settimana era passata super velocemente. Oppure, il sorriso che ho fatto quando giovedì ho ricevuto il primo complimento dal capo per un lavoro svolto in questi giorni – un complimento col contagocce ovviamente, pur sempre olandesi rimangono.

 

E – senza accorgertene – la tua vita cambia

Accanto a tutto questo, ci sono varie cose che mai e poi mai avrei creduto potessero cambiare in maniera cosi semplice e naturale. Per esempio, ho sempre odiato la senape. L’altro giorno a pranzo c’erano gli hot dog. E – mentre stavo già mangiando da un po’ – mi sono resa conto che avevo messo la senape, in maniera molto convinta tra l’altro, e che mi piaceva anche. Ma ci deve essere un perché: credo di aver mangiato troppe bitterballen.

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